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Vedova uccisa a Milano, un arresto

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19cucciolotta84
view post Posted on 16/7/2009, 09:22     +1   -1




Svolta nelle indagini sull'omicidio di Maria Teresa Procacci, ricca vedova milanese trovata morta il 28 aprile in un'auto parcheggiata in viale Sarca, nella periferia nord di Milano. Gli uomini della squadra mobile hanno arrestato il fratello, Pasquale Procacci. L'uomo č fortemente indiziato del delitto. La donna era stata uccisa con un forte colpo alla testa e lasciata seminuda all'interno della sua auto.

L'accusa contestata a Pasquale Procacci, fratello minore della vittima, č quello di omicidio volontario. Ad incastrare l'uomo, al centro dei sospetti degli investigatori da un paio di mesi, sarebbero state un paio di tracce di dna trovate nell'auto della sorella. L'arrestato era finito sul registro degli indagati, insieme con suo figlio Antonio, nei primi giorni di luglio, quando gli agenti della Mobile avevano effettuato una serie di perquisizioni nelle loro abitazioni e luoghi di lavoro, anche per prelevare oggetti da cui ricavare tracce biologiche proprio per il confronto.

All'origine del delitto ci sono probabilmente interessi economici: la vittima infatti amministrava insieme con il fratello e il nipote un sostanzioso patrimonio di beni immobili e una scuderia di cavalli, ereditą del marito, l'avvocato Francesco Paolo Crisi scomparso nel 1998. Maria Teresa Procacci era nata nel 1940 a Bologna ma abitava in un appartamento del palazzo di via Fratelli Lumiere 5 a Milano (in attesa di ristrutturare la casa di famiglia, in via Venini 28) da dove era improvvisamente e misteriosamente scomparsa la sera di domenica 27 aprile.

Il giorno seguente la donna doveva partire in auto in compagnia del suo carlino per andare da una coppia di amici che gestisce un agriturismo a Pian Di Mommio, nelle lucchesia. Un particolare questo che fu rivelato proprio dall'arrestato ai carabinieri da cui si era recato il 28 aprile per denunciare che la sorella, inspiegabilmente, non rispondeva al telefono dalla sera prima, non era in casa e non era mai arrivata in Toscana.

Proprio quel giorno, intorno alle 19, la Procacci fu notata da un passante adagiata in maglietta e mutandine sui due sedili anteriori della sua Hyundai Accent blu, regolarmente parcheggiata in viale Sarca con la parte frontale della "teca cranica" sfondata con un colpo sferrato con un pesante corpo contundente mai rinvenuto. L'abitacolo del mezzo, trovato chiuso, era completamente ricoperto da schizzi di sangue, segno che proprio nell'auto si era probabilmente consumato il delitto, presumibilmente commesso una dozzina di ore prima del ritrovamento e non nel trafficatissimo viale nella periferia nord del cittą.

 
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